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Si parla molto di cavalleria, medievale e no: gli eroi, le battaglie, le cerimonie d'investitura, gli Ordini militari, la letteratura cortese, i revivals. Eppure, in studi anche seri e di grande valore al riguardo dedicati, dobbiamo spesso registrare un Grande Assente. Appunto, proprio lui, il cavallo. Per parafrasare un noto detto, noi condanniamo troppo spesso il cavaliere medievale a cavalcare dei cavalli di carta. Questo libro serve, se non a rimediare del tutto a questa lacuna, quanto meno a porre le basi per un serio superamento di essa e per uno studio attento, "a trecentosessanta gradi", sul cavallo come oggetto di storia strutturale e materiale. Non mancano tuttavia spunti e indicazioni che ci conducono all'altro aspetto del nostro problema, non meno importante e fondamentale: quello dei miti, della leggenda, della magia, del meraviglioso. Solo spunti e indicazioni, perché il tema sarebbe oceanico: e ad esso sarà dedicato il prossimo convegno.